Secondo quanto annunciato dall’azienda, solo due persone su 17 adempivano le condizioni poste dal contratto collettivo di lavoro (CCL) per beneficiare di 5 mesi di disdetta e solo 5 o 6 persone si sono dette possibiliste in merito ad un eventuale trasferimento in Svizzera tedesca. Per tutti gli altri collaboratori si prospettava quindi una disdetta ordinaria.
SPS ha però convenuto con transfair di concedere un preavviso di 6 mesi a tutti i collaboratori toccati dalla chiusura. In questo senso, verrà data disdetta a tutti in egual misura per la fine del mese di marzo 2025, il che è positivo. SPS ha confermato inoltre la disponibilità, come previsto dal CCL, di finanziare dei corsi di formazione per permettere al personale di migliorare le proprie possibilità di ricollocamento. transfair non è tuttavia totalmente soddisfatto, in quanto queste misure non coprono minimamente il disagio che andrà a colpire il personale coinvolto.
Proprio per andare in contro alle necessità dei collaboratori, transfair ha fatto delle richieste supplementari, alle quali però SPS ha risposto con una certa chiusura. Inoltre, alla richiesta di mettersi in contatto con le aziende della regione che cercano personale come quello di SPS, l’azienda ha pure risposto in modo negativo, sostenendo di non avere una rete di conoscenze sufficiente in Ticino.