Nuovo accordo con l’UE: sì, ma ...

Nuovo accordo con l’UE: sì, ma ...

Si sono conclusi i negoziati con l’UE sui nuovi accordi bilaterali. Ora è in corso la discussione politica interna, a cui parteciperà anche transfair. Le nostre richieste sono: impedire di aprire uno spiraglio al dumping salariale e salvaguardare le condizioni di lavoro svizzere nel traffico internazionale viaggiatori! Sono stati raggiunti i primi accordi.

Manuel Murer
Due mani si stringono. Sullo sfondo, una bandiera dell'UE e una della Svizzera

Alla fine di gennaio, i sindacati hanno preso posizione sui negoziati politici interni relativi agli accordi bilaterali III. Per transfair una cosa è chiara: l’UE è di centrale importanza per lo sviluppo pacifico e la cooperazione in Europa. In linea di principio, il sindacato si esprime chiaramente a favore di un rinnovo e un’estensione degli accordi bilaterali.

La protezione dei salari non deve essere compromessa

Tuttavia, la maggiore apertura verso l’UE non può e non deve andare a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori in Svizzera! Allo stato attuale del pacchetto contrattuale, la protezione contro il dumping salariale non è sufficiente; parti significative della protezione salariale sono state compromesse e questo aumenta il rischio di pressioni per gli stipendi in Svizzera. transfair e la sua federazione mantello Travail.Suisse avanzano richieste concrete per compensare il venir meno della protezione salariale e modernizzarla ulteriormente. Possiamo sostenere il nuovo accordo solo se vengono attuate in particolare le seguenti misure:

  • Le spese delle lavoratrici distaccate e dei lavoratori distaccati in Svizzera da aziende dell’UE dovrebbero continuare a essere rimborsate in conformità alla legge svizzera e non, come previsto ora, secondo i regolamenti dell’UE. In caso contrario, il personale straniero diventerebbe più economico di quello nazionale, il che a sua volta metterebbe sotto pressione gli stipendi svizzeri.
  • Le percentuali dei datori sottoposti ai contratti collettivi di lavoro (CCL), che sono di obbligatorietà generale per tutto un settore o una regione, devono essere adeguate. Affinché un CCL diventi di obbligatorietà generale, attualmente la maggioranza dei datori di lavoro deve applicare il CCL. Questa quota deve essere resa più flessibile, al fine di proteggere al massimo gli stipendi e le condizioni d’impiego in Svizzera.

Trasporti terrestri: salari svizzeri per personale straniero!

transfair è preoccupato anche per l’apertura del mercato svizzero alle compagnie ferroviarie straniere nel traffico internazionale viaggiatori. L’approvazione o meno da parte nostra di questa parte del nuovo accordo dipende in modo decisivo dalle condizioni d’impiego delle suddette imprese. transfair esige un obbligo alla stipula di un CCL e standard sociali a livello delle FFS, come ad esempio salari dinamici in base agli anni di esperienza! Nel dicembre 2024, transfair e altre associazioni del personale hanno avanzato una richiesta in questo senso alla Confederazione.

I punti rimanenti, richiesti dai sindacati e dalle associazioni del personale, sono stati sostanzialmente garantiti: l’orario cadenzato svizzero ha la priorità. Le compagnie ferroviarie straniere potranno richiedere solo ed esclusivamente le capacità residue della rete ferroviaria. Inoltre, se fanno salire o scendere viaggiatori in territorio svizzero, le imprese dovranno accettare le tariffe svizzere, come ad esempio l’abbonamento generale o metà-prezzo.

Per quanto riguarda la protezione dei salari, a metà febbraio sono già stati compiuti i primi passi nella direzione giusta: i sindacati e i Cantoni hanno concordato delle misure, che ora saranno definite nei dettagli.

Tabella di marcia per i «Bilaterali III» fino alla votazione popolare

Schema del percorso del referendum sul Bilaterale III Febbraio/Marzo 2025 Adozione del pacchetto di politica interna Metà giugno 2025 Consultazione sull'esito dei negoziati di politica interna ed estera Inizio 2026 Messaggio del Consiglio federale Primavera/Inverno 2026 Discussione e decisioni in Parlamento Primavera/Estate 2027 Fine del periodo referendario Primavera/Estate 2028 Referendum