Servizio pubblico: bilancio nell���Amminis da alti e bassi
Nonostante il miglioramento della situazione economica e la diminuzione dell’inflazione, nel servizio pubblico gli stipendi sono stati adeguati al rincaro solo in misura limitata. I primi risultati salariali nelle diverse categorie lasciano presagire un’ulteriore perdita del potere d’acquisto per il personale del servizio pubblico.
Il 2025 sarebbe dovuto essere l’anno dei tanto attesi nuovi aumenti del salario reale anche nel servizio pubblico. Migliori prospettive economiche, tassi d’inflazione significativamente più bassi e una grande necessità di recupero erano tutti fattori che giocavano a favore di questa eventualità. Tuttavia, i risultati salariali finora raggiunti nei settori di transfair mostrano un quadro ben diverso: la compensazione del rincaro tuttora non è da dare per scontata, ma deve essere conquistata con forza! Fattori esterni, come l’enorme pacchetto di risparmio della Confederazione nel quadro della verifica dei compiti e del riesame dei sussidi hanno complicato ulteriormente le negoziazioni.
I primi risultati salariali per il 2025 sono contrastanti in tutte le categorie del servizio pubblico. Anche se ad oggi la maggior parte dei risultati non è ancora definitiva, si sta delineando un risultato insoddisfacente, per lo meno per quanto riguarda l’Amministrazione federale. Nel settore dei trasporti pubblici (TP), i primi risultati compensano il rincaro e contribuiscono così, per lo meno in parte, a mantenere il potere d’acquisto del personale. Nel complesso, tuttavia, va notato che da diversi anni si lotta quasi esclusivamente per la compensazione dell’inflazione e che le misure sui salari reali non sono praticamente più oggetto di discussione. Per transfair tutto questo è inaccettabile. Le collaboratrici e i collaboratori del servizio pubblico non ricevono più l’apprezzamento e il riconoscimento che si meritano per l’importante e impegnativo lavoro che svolgono. transfair vede pertanto la qualità del servizio pubblico sempre più a rischio.
Compensazione del rincaro presso FFS e FFS Cargo
Dopo diverse e intense tornate di trattative salariali con le FFS e FFS Cargo, si è giunti finalmente a un accordo con la compagnia di trasporti più importante della Svizzera: la massa salariale aumenterà dell’1,5 per cento, di cui lo 0,8 a titolo generale e lo 0,7 a titolo individuale. A questi incrementi si aggiungerà un versamento una tantum di 500 franchi per i tassi d’occupazione a partire dal 50 per cento e 250 franchi per quelli inferiori al 50 per cento. L’accordo salariale presso FFS e FFS Cargo compensa così il rincaro tra settembre 2023 e settembre 2024. Nonostante transfair non sia del tutto soddisfatto del risultato a causa della necessità di recupero ancora presente, il sindacato è consapevole delle possibilità finanziarie molto limitate delle FFS.
Alcune ferrovie regionali prevedono risultati sostenibili leggermente superiori. La BSL accorda misure salariali dell’1,9 per cento. Per le Ferrovie dell’Appenzello, transfair è riuscito a negoziare l’1,8 per cento della massa salariale. Con l’aumento della massa salariale del 2 per cento in totale, anche presso la Ferrovia Cervino-Gottardo i risultati sono da considerarsi ragguardevoli. Nell’impresa Regiobus, l’1,8 per cento sarà utilizzato per tutte le misure salariali. In aggiunta, d’ora in poi tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori d’età compresa tra i 20 e i 49 anni avranno diritto a cinque - anziché solo a quattro - settimane di vacanze.
L’ombra delle misure di risparmio
Le negoziazioni salariali con l’Amministrazione federale di quest’anno sono state caratterizzate soprattutto da un aspetto ben preciso: le misure di risparmio. Dalla pubblicazione del rapporto sulla verifica dei compiti e sul riesame dei sussidi, è emerso chiaramente che anche quest’anno la situazione degli stipendi del personale federale sarà tutt’altro che rosea: del pacchetto di risparmio complessivo pari a 5 miliardi di franchi 300 milioni andranno a discapito delle risorse proprie dell’Amministrazione e di queste almeno 180 milioni a scapito del personale. Il Consiglio federale ha già deciso che tra il 2026 e il 2028 dovranno essere risparmiati 100 milioni di franchi, tagli che interesseranno direttamente sia gli stipendi che le condizioni di lavoro. E questo nonostante uno studio di PwC abbia di recente dimostrato che le condizioni d’impiego della Confederazione non sono affatto superiori alla media. Queste cupe circostanze hanno fatto sì che non sia ancora stato possibile raggiungere alcun accordo durante le trattative con la Consigliera federale Karin Keller-Sutter, fatto alquanto insolito. All’interno dei Consigli la Consigliera federale difende il previsto 1,5 per cento, ma sembra invece essere poco disposta a impegnarsi attivamente per la politica salariale promossa dal Consiglio federale. Di conseguenza, rimane un’incognita cosa resterà di questo 1,5 per cento, anche alla luce delle varie proposte di taglio e del clima politico generale, caratterizzato dagli attacchi.
A causa del rinvio dei negoziati federali, anche nel settore dei PF non è ancora disponibile alcun risultato.
Notizie più confortanti arrivano invece dal fronte di Swissmedic, dove transfair è riuscito a conseguire un aumento salariale complessivo dell’1,5 per cento.
Ancora in fase di negoziazione
Le trattative salariali nella categoria ICT sono ancora in pieno svolgimento. Una prima tornata negoziale con Swisscom si è svolta il 9 dicembre scorso. La richiesta dei sindacati contraenti comprende un aumento della massa salariale del 2,6 per cento. Un’ulteriore tornata negoziale è prevista per la metà di gennaio. Le trattative salariali con cablex e localsearch sono ancora in corso.
Anche nella categoria Posta/Logistica le negoziazioni sono tuttora in svolgimento. Dal 5 dicembre 2024, transfair sta negoziando i salari della Posta Svizzera, tra cui anche quelli di PostFinance. La rivendicazione salariale di transfair ammonta al 2,9 per cento. Le negoziazioni salariali per il personale di Posta Immobili Management e Servizi SA, PostLogistics SA, notime SA e AutoPostale SA si svolgeranno in un secondo tempo.
Ulteriori informazioni:
Greta Gysin, presidente di transfair e consigliera nazionale, 079 409 33 10.