L’età media dei collaboratori dell’Amministrazione federale è di 45,7 anni. Nei prossimi 15 anni, il 45 per cento di loro raggiungerà l’età pensionabile ordinaria e si ritirerà dalla vita lavorativa attiva, a meno che non abbandoni il mondo del lavoro già prima grazie alla possibilità del prepensionamento. In cifre assolute, sono circa 20’000 i collaboratori che lasceranno l’Amministrazione e che dovranno essere sostituiti. Le partenze a causa di altri motivi, come ad esempio un cambio del posto di lavoro, non sono incluse in queste cifre. Una sfida enorme, dunque, per l’Amministrazione.
La sfida non consiste tuttavia solo nell’elevato numero di collaboratori che andrà in pensione. La situazione è aggravata dalla mancanza di manodopera qualificata. Attualmente, vanno in pensione i baby boomer, mentre i collaboratori nati negli anni con bassi tassi di natalità sono alla ricerca di un posto di lavoro. Il numero di lavoratori disponibili è pertanto in calo, a meno che questa diminuzione non possa essere compensata dall’immigrazione.
Inoltre, i requisiti che pongono i datori di lavoro alle generazioni più giovani si distinguono da quelli posti ai loro colleghi più anziani. Temi quali il lavoro a tempo parziale anche in posizioni di responsabilità, una migliore conciliabilità tra vita privata e familiare e lavoro nonché una maggiore flessibilità sul posto di lavoro stanno acquisendo sempre più importanza.
transfair si impegna da sempre per condizioni di lavoro attrattive nell’Amministrazione federale, come ad esempio il congedo di paternità ampliato a quattro settimane dall’inizio di quest’anno. Ciononostante, c’è ancora molto da fare. Il Parlamento della città di Berna, ad esempio, di recente ha deciso di aumentare a otto settimane il congedo di paternità per i padri che vi lavorano. Per essere percepita come datore di lavoro attrattivo nel mercato occupazionale, in futuro servono condizioni interessanti e al passo con i tempi.