Come l’IA trasforma il mondo del lavoro
L’intelligenza artificiale (IA) è sulla bocca di tutti – è solo una tendenza o sarà parte integrante del futuro? Tutto fa propendere per la seconda ipotesi. L’integrazione dell’IA nel mercato del lavoro ha tutta una serie di effetti che portano con sé sia opportunità sia rischi – anche per il servizio pubblico.
Cosa è l’IA?
Il termine intelligenza artificiale (IA) è stato coniato nel 1955 dall’informatico statunitense John McCarthy nel quadro di una richiesta di finanziamento per un progetto di ricerca. Oggi esistono innumerevoli definizioni di IA molto diverse tra loro, il che rende tutt’altro che semplice la discussione sull’argomento. Il Parlamento europeo, ad esempio, definisce l’IA come «abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività». In sostanza, l’IA è un concetto dell’informatica che permette ai computer di apprendere e risolvere compiti in maniera intelligente sulla base di una serie di dati.
IA nel mondo (del lavoro)
Un robot che ci accoglie in panetteria, un altro che ci taglia i capelli? Non siamo ancora arrivati a questo punto, per lo meno non in Svizzera. Tuttavia, al più tardi con la diffusione di ChatGPT è chiaro che l’IA sta prendendo sempre più piede nella nostra vita e soprattutto in quella lavorativa. Secondo le ricercatrici e i ricercatori, l’IA oggi è uno dei principali fattori di trasformazione del lavoro. Oggi sono percepibili già numerosi cambiamenti nella quotidianità (lavorativa), sia sotto forma di riconoscimento vocale, come ad esempio Siri o Alexa, sia come assistenti alla scrittura, come DeepL, o, per l’appunto, lo strumento Open AI ChatGPT. Questo tipo di IA viene attualmente utilizzato per supportare gli esseri umani.
Tuttavia, nel settore dell’industria e della logistica si possono osservare già interventi di maggiore portata, come ad esempio nei centri logistici di Amazon, dove l’IA viene utilizzata non tanto per supportare il personale, quanto per fare a meno del lavoro umano. Quali sono dunque le opportunità e quali i rischi dell’IA nel mondo del lavoro?
Opportunità dell’IA
Da un lato della medaglia ci sono i vantaggi che risultano dall’integrazione dell’IA nel mercato del lavoro, in primis le possibilità di automatizzazione e l’aumento dell’efficienza. L’IA permette di sgravare le collaboratrici e i collaboratori da compiti ripetitivi e dispendiosi in termini di tempo e aumentare così l’efficienza e la produttività delle imprese. Allo stesso tempo si liberano nuove risorse per attività interessanti e innovative. Inoltre, l’impiego dell’IA può migliorare il processo decisionale attingendo a una vasta quantità di dati e a modelli di riconoscimento che all’essere umano generalmente non sono accessibili in pari misura. Assumendo lavori pericolosi e nocivi, l’IA può anche migliorare la salute e la sicurezza delle collaboratrici e dei collaboratori, come ad esempio nel trasporto merci su rotaia, riducendo la fatica causata dalle operazioni di manovra. Dato che i sistemi di IA devono pur sempre essere sviluppati, implementati e monitorati, l’IA contribuirà sicuramente anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. Con l’utilizzo dell’IA, devono inoltre essere garantiti gli aspetti etici e giuridici da parte degli specialisti. A proposito di specialisti: l’IA può anche essere una soluzione per far fronte alla carenza di manodopera specializzata.
Rischi dell’IA
L’altra faccia della medaglia e fattore di preoccupazione numero uno dell’IA è la perdita di posti d’impiego. Con la continua ottimizzazione della tecnologia, aumenta il rischio che numerosi processi lavorativi vengano automatizzati. In un primo tempo, saranno interessati soprattutto lavori ripetitivi e semplici, in un secondo anche attività più complesse. È molto probabile che l’IA porterà a una soppressione di interi campi professionali e settori. Sarà pertanto fondamentale riqualificare e aggiornare tempestivamente le collaboratrici e i collaboratori, il che tuttavia porterà con sé ulteriori costi. Oltre a questo, sussiste anche il rischio di una crescente dipendenza dalla tecnologia IA.
Integrando l’IA in maniera eccessiva o limitandola insufficientemente nei processi decisionali, le conseguenze possono essere fatali, non da ultimo anche perché le basi di dati e i fatti utilizzati possono essere errati, manipolabili e discriminatori. Tra i rischi che ne possono risultare figurano, ad esempio, lacune nella sicurezza delle applicazioni IA, responsabilità non chiarite, domande per quanto riguarda la responsabilità di decisioni prese dall’IA e numerose violazioni di dati. L’obiettivo principale della politica deve pertanto essere quello di incentrare l’IA sull’essere umano – e in questo senso la Svizzera attualmente è in forte ritardo.
IA nel servizio pubblico
L’IA è arrivata anche nel servizio pubblico, ma la sua implementazione non è ancora molto avanzata.
I trasporti pubblici stanno affrontando l’ulteriore sviluppo delle collaboratrici e dei collaboratori per garantire che in futuro siano in grado di affermarsi. Nel quadro del progetto «fit4future» delle FFS, nel 2024 al personale saranno offerti corsi di base sull’IA. Inoltre sarà lanciato un progetto pilota per analizzare come l’IA sta cambiando le professioni e saranno elaborate prospettive per le collaboratrici e i collaboratori FFS occupati in campi professionali interessati dall’IA. Oltre a ciò, le FFS hanno firmato con i partner sociali un codice etico per l’impiego di HR-Analytics, in cui sono definiti in particolare i principi fondamentali in relazione alla protezione dei dati e alla supervisione umana.
Anche la Confederazione dispone di linee guida per l’utilizzo dell’IA. Questo documento sottolinea che l’uomo deve rimanere al centro dell’attenzione e che devono essere salvaguardati i suoi diritti fondamentali. Nel 2021 l’Amministrazione federale ha fondato la Rete di competenze per l’IA (CNAI) che ha lo scopo di promuovere l’utilizzo dell’IA e la fiducia in essa e in altre nuove tecnologie all’interno dell’Amministrazione federale e oltre.
La Posta impiega le tecnologie IA nell’ambito dell’elaborazione dei pacchi. Queste tecnologie consentono di riconoscere e risolvere più rapidamente i problemi nei centri pacchi, al fine di ridurre al minimo i ritardi, i guasti e i costi aggiuntivi. Inoltre, AutoPostale utilizza una cosiddetta DAP (disposizione automatica del personale) che consente di pianificare automaticamente il personale presso AutoPostale in base a diversi criteri. L’obiettivo è di stilare un piano di servizio che tenga conto del maggior numero possibile o di tutte le richieste espresse dalle collaboratrici e dai collaboratori.
L’utilizzo più scontato dell’IA è probabilmente quello del settore dell’ICT. Ma anche Swisscom sta esitando nell’implementare l’IA. Tuttavia, non rimarrà a lungo così. Come già comunicato a gennaio 2024, nei prossimi anni Swisscom intende investire in soluzioni di IA fino a 100 milioni di franchi. Insieme a NVIDIA, uno dei maggiori sviluppatori di processori grafici e chipset al mondo, Swisscom vuole lavorare allo sviluppo di soluzioni IA.
Qual è la posizione di transfair nei confronti dell’IA?
Anche se nei settori di transfair l’IA non viene ancora utilizzata su larga scala, è solo più una questione di tempo. Nel 2024 transfair si è pertanto posto l’obiettivo di approfondire il tema dell’IA e di presentare una risoluzione in merito in occasione dell’assemblea dei delegati di maggio. Che l’IA sia considerata positiva o negativa, una cosa è certa: transfair seguirà da molto vicino il rapido sviluppo dell’IA nel mondo del lavoro e si impegnerà nel quadro del partenariato sociale nonché a livello politico per un utilizzo responsabile ed equo della tecnologia nell’interesse delle collaboratrici e dei collaboratori. I diritti e gli interessi del personale devono essere tutelati e garantiti e il servizio pubblico deve dare il buon esempio in questo senso.
Le rivendicazioni di transfair in relazione all’IA
Garantire la sicurezza del posto di lavoro
Quando si introducono tecnologie di intelligenza artificiale, è necessario adottare misure per evitare la perdita di posti d’impiego. Questo include una tempestiva riqualificazione e formazione continua del personale per prepararlo in modo appropriato ai nuovi requisiti lavorativi e garantire che possa continuare a svolgere compiti rilevanti e interessanti.
Lealtà e trasparenza – l’uomo al centro dell’attenzione
Le aziende devono informare in maniera trasparente su come intendono utilizzare i sistemi di IA. È importante garantire che questi sistemi siano privi di pregiudizi e discriminazioni e che la responsabilità delle decisioni spetti anche in futuro obbligatoriamente all’essere umano.
Rafforzare la partecipazione
Come sindacato transfair deve essere coinvolto nel processo d’implementazione
delle tecnologie dell’IA dei suoi partner sociali. È fondamentale
che il personale abbia voce in capitolo nella definizione delle
proprie condizioni d’impiego e nell’utilizzo dell’IA.
Protezione dei dati e sfera privata
Le imprese devono garantire che i dati personali siano protetti in conformità alla legge sulla protezione dei dati. Le collaboratrici e i collaboratori devono avere il diritto alla trasparenza sulla raccolta e sull’utilizzo dei propri dati nonché sulle relative possibilità di controllo. Servono linee guida trasparenti e controlli chiari per garantire la protezione dei dati e la sfera privata dei dipendenti.